PNRR: contributi a fondo perduto per ecommerce e siti web (2022)

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PNRR: contributi a fondo perduto per ecommerce e siti web (2022)

Dai fondi per la realizzazione di siti web, fino ai contributi per la realizzazione di siti ecommerce e dei progetti di system integration. Ecco come accedere ai fondi del PNRR
Tempo di lettura: 5 minuti

Se sei un imprenditore operativo nel settore del web marketing o magari sei alla ricerca di finanziamenti che possano contribuire a sostenere il lancio della tua nuova piattaforma di e-commerce, allora le misure previste dal PNRR al preciso scopo di incentivare la digitalizzazione saranno certamente in grado di soddisfare le tue esigenze.

Curioso di sapere di cosa di cosa si tratti e come eventualmente accedervi?

Continua nella lettura e vedrai che troverai delle risposte esaustive a tutte le tue domande.

Che cos’è il PNRR?

Prima di trattare l’argomento di cui in oggetto, si rende necessario ricapitolare brevemente cosa sia il PNRR e cosa comporti.

Dunque, nel caso non ne avessi mai sentito parlare o ne avessi una conoscenza sommaria, devi sapere che il PNRR, acronimo per Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è essenzialmente un documento firmato da ogni singolo stato membro dell’UE, Italia quindi inclusa, grazie al quale poter accedere ai contributi del Next Generation UE.

Fin qui immaginiamo sia tutto chiaro, ma per cosa sono stati stanziati tali contributi?

Tali contributi, contenuti in un pacchetto del valore di ben 750 miliardi di Euro, sono configurabili come misure atte sostenere una ripresa economica basata su 3 fondamentali ambiti: inclusione sociale, transizione ecologica e digitalizzazione e innovazione.

Proprio quest’ultimo è quello che a noi interessa, anche perché è quello che prevede la presenza di contributi a fondo perduto sino al 40% per web marketing ed e-commerce.

Devi sapere, infatti, che la transizione digitale è uno dei capisaldi principale del PNRR e soprattutto è un’esigenza dettata dall’epoca stessa in cui viviamo.

Le cose iniziamo a farsi più interessanti ora, vero? Vediamo allora in che modo si configurano queste sovvenzioni per il digitale.

A chi sono destinati i contributi a fondo perduto per la realizzazione di siti web ed e-commerce?

Il bando che espleta la natura e il perseguimento dei contributi a fondo perduto è rivolto a tutte le PMI aventi sede legale in Italia e che possano presentare almeno 2 bilanci depositati riconducibili a 2 esercizi completi.

Fai attenzione, però, non tutti i settori sono infatti ammessi. Gli esclusi di lusso sono quelli del manifatturiero destinato alla produzione di carne, alla macellazione e ai relativi prodotti risultanti dall’attività stessa, la pesca, la silvicoltura e l’agricoltura.

Qualora quindi la tua piccola o media impresa rientri in uno dei suddetti settori, sappi che non avrai possibilità di accedere alle sovvenzioni a fondo perduto.

Tempistiche e scadenza

Per quel che concerne le tempistiche dobbiamo essere sinceri: il tempo stringe.

Il termine ultimo per consentirti di aderire al bando è infatti quello del 31 Maggio 2022, quindi laddove fossi interessato ti consigliamo caldamente di raccogliere tutte le informazioni di cui necessiti e di finalizzare le tue intenzioni.

Le spese ammissibili

Dalle spese riservate ai social network per fini promozionali a quelle riguardanti un software dedicato per la produttività, dagli esborsi, necessari, per tutelare la sicurezza di una determinata piattaforma a quelle riservate all’indicizzazione SEO e molto altro ancora.

Quanto appena detto, infatti, non è che la punta dell’iceberg. La verità è che il bando si caratterizza per una elevatissima versatilità operativa e funzionale, tale che le spese supportate possono senza peccare di esagerazione coprire praticamente ogni ambito dell’universo digitale.

Per maggiore chiarezza espositiva e per evitare di farti sorbire un elenco smisurato di elementi, concentriamoci sulle macroaree principali, ovvero sia:

  • Creazione e sviluppo di una piattaforma o utilizzo di uno specifico marketplace
  • Investimenti atti all’espansione, ottimizzazione o miglioramento della piattaforma o del marketplace
  • Esborsi promozionali e formative riconducibili a un determinato progetto, quindi tutto ciò che rientra nell’ambito della campagna SEO, indicizzazione, campagna SEM, etc

Le cifre

Finora abbiamo sempre sfiorato l’argomento relativo alle cifre, è giunto il momento di approfondirlo.

Di che cifre parliamo?

Dunque, tecnicamente parlando il bando contempla un regime de minimis a tasso agevolato con relativo co-finanziamento a fondo perduto in modalità temporary framework il quale, come detto, può essere impiegato per la realizzazione di qualsivoglia progetto configurabile come investimento digitale volto alla creazione o al miglioramento di una determinata piattaforma o per l’accesso a un marketplace in cui attuare commercializzazione di beni e/o prodotti su suolo nazionale o con brand nazionale.

Naturalmente, come puoi ben intuire, l’entità del finanziamento ottenibile è strettamente correlato alla proprietà della piattaforma.

Nel caso quindi si parli di piattaforma propria, l’importo ricevibile si attesta sino a un massimo di 300.000 Euro secondo delle dinamiche funzionali che prevedono il non superamento del 15% dei ricavi medi derivanti dagli ultimi due bilanci.

Nel caso, invece, di piattaforma di terze parti, l’importo ricevibile si attesta sino a un massimo di 200.000 Euro secondo delle dinamiche funzionali che prevedono il non superamento del 15% dei ricavi medi derivanti dagli ultimi due bilanci.

Quota massimale a fondo perduto e-commerce e siti web

Una parte rilevante del finanziamento, come già accennato, si riferisce al finanziamento a fondo perduto, termine tecnico con il quale si indica una tipologia di contributo, sovvenzione o prestito su cui non è previsto l’obbligo di restituzione del capitale all’ente erogatore, lo Stato in questo caso.

Nello specifico, il bando contempla l’assegnazione a tutte le PMI del Sud di una quota pari al 40%, mentre per tutte le altre una del 25%.

Particolare attenzione andrà riservata anche alle tempistiche, dal momento che la durata complessiva sarà di 4 anni, tuttavia uno è da considerarsi di preammortamento.

Ribadiamo però un aspetto di basilare importanza: la quota a fondo perduto può essere autorizzata solamente nel pieno rispetto delle limitazioni dell’importo massimo totale in regime di temporary framework per impresa di agevolazioni.

Analisi tecnica

È indubbio che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza possa rappresentare per te e per la tua attività digitale un’opportunità di crescita e consolidamento secondo degli standard orientati verso il futuro.

Se vuoi investire in maniera profittevole nella tua piattaforma o nel tuo marketplace potendo contare su contributi sostanziosi e dilazioni di pagamento, allora l’adesione a questo bando è ciò che ti consentirà nella pratica di avviare l’ormai necessaria transizione digitale.

E naturalmente un discorso simile è tanto valido se riferito a una singola realtà quanto possa esserlo su larga scala.

La verità è che la realizzazione del PNRR sarà una tappa basilare per il futuro dell’Italia sia da un punto di vista economico, considerando l’entità delle misure, sia da quello legislativo, dal momento che si renderanno necessarie riforme ad hoc per assicurare il massimo della trasparenza.

E a tal proposito un’analisi tecnica esaustiva quale quella che stiamo effettuando non può non considerare alcuni accadimenti della storia più recente.

Forse ricorderai come all’epoca del secondo mandato del governo Conte cominciarono da parte dell’opposizione a palesarsi alcune lamentele riguardanti per lo più il modello di governance considerato eccessivamente accentrato, tuttavia il governo chiarì come il tutto era stato fatto seguendo le indicazioni giunte dall’UE e quindi senza alcuna arbitrarietà.

Ma anche più recentemente, sotto il governo Draghi, il PNRR è stato oggetto di discussione e dibattito a causa dello scarso coinvolgimento, dovuto alle tempistiche ristrette, del Parlamento e del Senato.

Ma se le preoccupazioni riferibili alla trasparenza risultano pienamente legittime e giustificate, altrettanto lo sono quelle riconducibili all’attuazione effettiva del Piano.

Certamente si renderanno necessari, se non imprescindibili, un attento monitoraggio e un controllo preciso e severo sia sui vari step operativi del PNRR sia sui soggetti beneficiari che andranno concretamente a disporre di risorse di una certa entità.

E affinché tutto ciò avvenga secondo le giuste dinamiche, oltre all’ovvio rispetto delle indicazioni temporali, sarà indispensabile il supporto di apposite riforme in grado di coadiuvare l’intero processo nel migliore dei modi.

Tutto comunque sembra essersi incanalato sui giusti binari, un motivo in più per non farti scappare questa occasione di rendere finalmente la tua realtà digitale all’altezza degli standard futuri.

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