Dal marzo del 2020, anno zero della pandemia Covid, il numero di PMI italiane che vendono online è aumentato del 10%.
A rivelare questo significativo dato è una indagine condotta dalla compagnia americana delle spedizioni Ups in collaborazione con Nathan Associates, Confartigianato imprese, Federvini, Unioncamere e Polo universitario città di Prato dell’Università di Firenze.
È dunque proprio la pandemia, specialmente guardando agli effetti e agli obblighi normativi imposti da essa, ad aver dato l’impulso alla corsa per l’adeguamento digitale delle imprese del Bel Paese che hanno fatto degli e-commerce uno strumento per contrastare la crisi.
Lavorare attraverso strumenti digitali come gli e-commerce ha infatti concesso a molte PMI la possibilità di garantirsi una certa continuità operativa, di ridurre al minimo i disastrosi effetti dei lockdown, e di ottenere fatturati stabili o addirittura increscita, contrariamente a quanto avvenuto purtroppo per molte altre piccole medie imprese italiane.
Alcuni dati pubblicati da Confartigianato dimostrano infatti come al forte ritardo dei comparti maggiormente influenzati dalle restrizioni alla mobilità delle persone e dal calo del turismo, durante la pandemia e specificamente nel 2021 si sia contrapposto l’incremento della domanda di servizi digitali e legati all’e-commerce.
Nel dettaglio, i servizi postali e dei corrieri hanno superato del 24,3% i livelli pre-Covid.
Parliamo di attività di ‘ultimo miglio’ delle consegne che dunque seguono il boom di vendite degli e-commerce.
Secondo gli stessi dati, anche la produzione di software e consulenza informatica ha registrato ricavi in salita del 10,7% rispetto al pre-Covid-19 e le attività dei servizi d’informazione e altri servizi informatici del +2,8%, determinando una crescita complessiva del 9,2% in questi due settori dell’ICT.
La direzione del mercato appare pertanto abbastanza chiara: oggi, e sempre più in futuro, avere un e-commerce sarà fondamentale.
Questo vale per tutte quelle PMI intenzionate a incrementare il loro fatturato producendo, dall’altro lato, un netto risparmio sui costi di gestione di un negozio fisico, e intercettando una clientela sempre più esigente ma ormai abituata a usare il web per soddisfare i propri bisogni.
Sono i numeri degli ultimi anni a dimostrarlo: dal 2015 ad oggi, i negozi online al dettaglio sono incrementati di 9.840 unità, con una crescita annua del 14.5%.
Oggi si contano oltre 23mila e-commerce nel nostro Paese.
E-commerce per le PMI: perché si?
In che modo una PMI può trarre vantaggio dalla scelta di investire in un e-commerce? I vantaggi sono numerosi e innanzitutto strategici e, volendo riassumerli in alcuni punti, citeremo i seguenti:
- Oggi, innanzitutto, avviare un’attività di vendita online è molto più semplice rispetto al passato. Questo grazie al lavoro di chi, come gli esperti professionisti del nostro team di Noitech, studia soluzioni personalizzate per permettere a ogni impresa di trovare la soluzione più in linea con i propri obiettivi e necessità.
- Un negozio elettronico permette di raggiungere una clientela più ampia rispetto a quella di un punto vendita fisico. Questo grazie alla possibilità di ottenere maggiore visibilità per una maggior quantità di prodotti, e grazie alla possibilità di poter operare 24 ore su 24, bypassando i vincoli dati dagli orari di apertura.
- I consumatori sono sempre più abituati a fare shopping online. Le abitudini di acquisto, soprattutto dopo la pandemia, hanno subito un profondo mutamento e la confidenza con gli e-commerce si sta diffondendo sempre più in ogni fascia di acquirenti.
- Gli studi hanno dimostrato che le piccole e medie imprese che avviano un processo di trasformazione digitale riscontrano benefici concreti nelle vendite, nella produttività dei dipendenti, nell’accesso alle informazioni e nel rapporto con i clienti.
Le PMI italiane surclassano i dati europei sulle esportazioni
L’Italia si trova attualmente alla ventesima posizione nella classifica dell’e-Trade Alliance dei migliori paesi al mondo per le piccole e medie imprese per l’e-commerce.
Il contributo elevato della categoria alle esportazioni del Paese (53% in Italia rispetto alla media Ue del 25%) indica il forte potenziale delle Pmi. Tuttavia, queste si trovano a colmare dei gap che le ostacola nel cogliere le opportunità del mercato, tra cui la lentezza nell’adottare la digitalizzazione rispetto alla media europea.
Le principali sfide del settore
Entrando nel merito più tecnico del commercio digitale, i dati dell’indagine condotta da UPS hanno mostrato come tra le sfide maggiori per le PMI italiane che puntano sul’e-commerce ci siano:
- gli aspetti che riguardano la cybersecurity e la sicurezza online;
- il recupero dei costi connessi all’e-commerce;
- le spese legate al marketing e branding online
Tutte sfide che, grazie a Noitech e al supporto continuo garantito dal nostro team di professionisti, possono essere affrontate a cuor leggero dalle PMI.
Il 41% delle PMI intervistate ha inoltre posto l’accento sull’accesso ai finanziamenti per il potenziamento dell’e-commerce, particolarmente determinante per il 60% delle imprese a conduzione femminile contro il 27% di quelle a conduzione maschile. Circa un terzo delle PMI intervistate punta all’export e metà delle PMI ha dichiarato che esportare è diventato più facile dall’inizio della pandemia, mentre il 40% ha affermato il contrario.
Quali sono i punti di partenza per un e-commerce?
Per le imprese italiane che hanno un e-commerce è innanzitutto fondamentale predisporre di una digital strategy per la vendita dei propri prodotti o servizi online.
Tra i mezzi più utilizzati dalle aziende italiane per fare breccia nel target e indurre alle conversioni compaiono:
- social commerce: chi acquista online nel 87% dei casi è stato influenzato da quanto ha visualizzato nella propria home di Facebook o Instagram e molto spesso usa proprio i social per acquistare attraverso le vetrine implementate da FB e IG;
- omnicanalità: le imprese italiane stanno investendo nella realizzazione di una customer journey sempre più user friendly in modo tale da ridurre al minimo i momenti di frictionless, cioè le interruzioni nei processi di acquisto;
- strategia human centred: fa riferimento alla creazione di esperienze personalizzate che riescono a coccolare l’utente per poi spingerlo all’acquisto, come accade con il riadattamento delle pagine in base alla profilazione degli utenti;
- mobile payment: gli acquisti tramite smartphone stanno conquistando il mercato mondiale e, di conseguenza, è necessario migliorare le soluzioni di pagamento per non creare intoppi al checkout.
Come abbiamo visto, dunque, puntare sugli E-Commerce è ormai essenziale per proiettare la tua attività o la tua impresa nel mercato del futuro.
Possedere un sito E-Commerce, però, non basta. È necessario che questo sia stato progettato in maniera oculata e da un team, come quello di Noitech, altamente professionale e capace di rispondere alle esigenze specifiche del tuo business.